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Le periferie, luogo della mente e scenario di idee

(fotografia di Luisa Briganti da “I luoghi della memoria”)

 

Il Centro Sperimentale di Fotografia Adams in collaborazione con KromArt Gallery, In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922) intende celebrare una delle figure tra le più dibattute ed emblematiche del suo tempo, ancora oggi un punto fermo della cultura italiana e internazionale, grazie alla sua capacità di leggere e anticipare le trasformazioni della società contemporanea che ne fanno un autore tuttora originale e di grande attualità. A tale proposito il C.S.F. Adams – in collaborazione con KromArt Gallery bandiscono una call for entry per fotografi italiani e internazionali che vogliano mostrare il loro lavoro fotografico in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2022/2023

 

Le periferie, luogo della mente e scenario di idee.

 

Nascono potenze e nobiltà, feroci, nei mucchi di tuguri, nei luoghi sconfinati dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte, con ponti e labirinti, cantieri e sterri, dietro mareggiate di grattacieli, che coprono interi orizzonti.

Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

 

Per il poeta, la periferia diventa la vera protagonista di un viaggio di ricerca e di scoperta, che lo accompagnerà fino alla tragica fine. Gli spazi delle periferie, paesaggi inquietanti dimenticati da tutti, dagli orizzonti che si perdono. Pasolini ha incessantemente elaborato un’idea di marginalità sociale e di confinamento spaziale come possibilità di verità e di significato. La periferia è perciò topos connotativo dell’intera vicenda pasoliniana: non solo tema e ambientazione privilegiato, ma condensato simbolico del sacro, dell’altro. Pasolini e le periferie del mondo, del diverso, polo essenziale di uno schema binario tipicamente modernista che si apre incessantemente alla relazione, al dialogo, all’alterità. Molteplici le accezioni della periferia raccontata da Pasolini non solo come luogo antropico e sociale, ma anche come metafora del decentrato, del diverso, dell’impuro, e come significante stesso di un’alterità in perenne tensione antagonista. Pasolini risemantizza il concetto stesso di periferia, in senso antropologico, culturale, linguistico, ribaltando la marginalità in valore, l’alterità in conferimento di senso. La periferia come sacralità immanente in quanto luogo dell’umano e del mitologico, la periferia come altrove necessario, spazio antropico e identitario dell’incontro e della relazione con l’altro. La periferia come luogo di incontro tra sacro e profano. Le parole di Pier Paolo Pasolini poeta, intellettuale anticonformista, regista, narratore e cantore delle periferie, degli sconciati, dei diseredati, della civiltà dell’innocenza e di quella contadina, sono ancora oggi le uni­che che ci guidano, illuminandoci, nella fitta nebbia del finto progresso, della finta libertà, del Capi­tale e del pensiero unico.

La verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni. Bandiera Rossa, ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.

Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

Deadline 9 ottobre 2022   
Comunicazione partecipanti 15 ottobre 2022
Vernissage venerdì 28 ottobre ore 19:00
Esposizione dal 28  ottobre al 8 novembre 2022

L’esposizione farà parte della Rome art week 2022 

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